Caso studio: packaging alternativi per il caffè

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Il 97% degli italiani afferma di bere caffè una o più volte al giorno. In media, infatti, vengono consumati quattro caffè a persona al giorno.
Ma quanto influisce il packaging sulla scelta del caffè macinato da acquistare?

Imballaggi per caffè macinato

Durante il processo di tostatura del caffè è necessario garantire il perfetto controllo delle variabili di processo per garantire elevata qualità al prodotto finale. Per garantire, quindi, la conservazione del sapore e dell’aroma fino al consumatore finale, si deve evitare qualsiasi dispersione dei composti volatili contenuti. Per questi motivi e per la diversa quantità di caffè sono in uso diversi sistemi di confezionamento caratterizzati da materiali, dimensioni e tecnologie diverse.

Le opzioni di imballaggio per il caffè macinato sono differenti e la Tabella 1 descrive la struttura di quelle considerate:

  • Stand-up flexible pouch;
  • Steel can;
  • Plastic canister.

Come valutare la sostenibilità?

Abbiamo imparato a conoscere uno strumento standardizzato per valutare la sostenibilità ambientale e gli impatti ambientali potenziali di un prodotto, processo o servizio: la Life Cycle Assessment (LCA).

Uno studio LCA si divide in quattro fasi principali:

  1. Goal and Scope Definition in cui si definiscono i confini del sistema che vuole essere esaminato;
  2. Life Cycle Inventory (LCI) in cui si valutano le fasi del ciclo di vita che si vogliono considerare (ad esempio estrazione materie prime, trasporto, produzione, utilizzo, fine vita, ecc.) e si quantificano i flussi di materia ed energia ad esse associate. In aggiunta si valutano le emissioni inquinanti, dettagliate o funzionali;
  3. Life Cycle Impact Assessment (LCIA) è la fase in cui i flussi individuati nella fase di LCI vengono trasformati in impatti ambientali potenziali. Per fare ciò si utilizzano dei modelli di caratterizzazione, basati su meccanismi fisici reali, che trasformano i flussi della fase LCI in indicatori standard appartenenti a categorie di impatto. Generalmente i modelli di caratterizzazione restituiscono diverse categorie di impatto ambientale potenziale come Global Warming Potential (cioè potenziale di riscaldamento globale, legato a cambiamento climatico e gas serra), Fossil Resource Scarcity (legato al consumo di risorse fossili), Water Use (legato al consumo di risorse idriche), ecc;
  4. Interpretation è la vera e propria fase di interpretazione dei risultati e di comparazione dei sistemi in esame.

Risultati dello studio sul caffè

Se si mettono a confronto le tre tipologie di packaging, elencate in precedenza, in uno studio di LCA in cui si analizzano il consumo d’acqua e le emissioni di carbonio in un ciclo di vita completo (cradle to grave – culla alla tomba) si ottengono i seguenti risultati:

  1. Il confezionamento del caffè con “steel can” consuma sedici volte il quantitativo d’acqua necessario al confezionamento della stessa quantità di caffè con lo “stand-up flexible pouch”. Questa differenza è principalmente dovuta all’impatto dell’estrazione delle materie prime;
  2. Il confezionamento del caffè in “plastic canister” necessita di due volte il quantitativo d’acqua necessario al confezionamento della stessa quantità in “stand-up flexible pouch”. In questo caso, la differenza è dovuta al consumo d’acqua nella fase di raffreddamento del processo di injection molding;

Sembra quindi piuttosto evidente che per consumo d’acqua il sistema di packaging più sostenibile sia quello in plastica flessibile. Se guardiamo ai risultati in termini di emissioni carboniose scopriamo, inoltre, che il “plastic canister” e lo “steel can” emettono dalle quattro alle sette volte più GHGs (greenhouse gases) rispetto alla soluzione in plastica flessibile.

La principale causa di questa differenza è da ricercarsi nel fatto che i consumi di combustibili fossili sono, rispettivamente, il 453% e il 518% rispetto al caso dell’imballaggio in plastica flessibile.

Cosa accade al fine vita?

Guardando alla piramide gerarchica della gestione rifiuti (eventuale link all’articolo precedente in cui è mostrata) il metodo preferibile per l’aumento della sostenibilità di un imballaggio è la riduzione di risorse spese per la sua produzione. Questo aiuta a ridurre la quantità di rifiuti ancora prima che possano essere creati. Non è, però, possibile impedire la produzione di rifiuti e si rivela necessario valutare gli impatti legati agli scenari di smaltimento. L’imballaggio in plastica flessibile determina il più basso conferimento di materiali in discarica. Il riciclo dei “plastic canister” dovrebbe aumentare di 2,5 volte affinchè i materiali conferiti a discarica siano comparabili a quelli del packaging flessibile. Discorso diverso invece per gli “steel canister” poiché il rateo di riciclo dovrebbe aumentare di solo il 30% rispetto agli attuali volumi.

Autore
Rosario Tolomeo

Laureato in Ingegneria Chimica. Ingegnere abilitato dal 2018.
Ingegnere di processo e consulente prima, Ph.D. Student in Industrial Engineering, presso l’Università degli Studi di Salerno, su veicoli elettrici e batterie al litio ora. Autore su energycue.it da maggio 2019. Segretario e responsabile della comunicazione presso adiunisa.it.
Appassionato di tecnologia, scienza, Giappone, energia e sostenibilità a tutto tondo.

Fonti
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