Da circa 3.000 euro a oltre 16.000 euro in meno a seconda dell’inquadramento: ecco i numeri del gender pay gap in Italia, un divario medio del 10,7%, che cresce all’avanzare dell’età dei lavoratori. Peggio nell’UE, dove le donne lavoratrici nel 2023 hanno guadagnato in media il 12,7% in meno all’ora rispetto agli uomini.
Oltre il mero dato, è più grave che i divari retributivi più bassi tendano ad essere collegati ad una minore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, e che a loro volta, divari più alti tendano a essere collegati ad un’elevata percentuale di donne che svolgono un lavoro part-time o alla loro concentrazione in un numero ristretto di professioni.
Tra le cause principali, la scelta obbligata del part time per accudire i figli o badare alla casa, le interruzioni di carriera per responsabilità familiari, l’impiego delle donne nei settori a basso salario (assistenza, sanità e istruzione), la scarsa presenza di donne in posizioni apicali.
Un trend che non si arresta, purtroppo, nonostante studi e indicatori dimostrino che combattere il divario retributivo di genere, riconoscere un nuovo ruolo alla forza lavoro femminile nel contesto aziendale e nel sistema economico, rinnovando contestualmente l’impresa, ridurrebbe la povertà, aumenterebbe la base imponibile e alleggerirebbe gli oneri sul sistema previdenziale.
Gender Pay Gap è il primo di una serie di articoli prodotti dall’azienda per GENDER EQUALITY NOW, la campagna FLESSOFAB 2025 per promuovere una nuova consapevolezza sui temi della disparità di genere, per uno sviluppo autenticamente sostenibile dell’impresa e della società.